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L'antisismica è tutta una questione di cultura

Sottotitolo: "maturare una cultura della prevenzione è l'unica strada percorribile"

Se visitate la California negli Stati Uniti potreste imbattervi in cartelli del genere attaccati fuori dagli edifici. 





La traduzione è all'incirca questa:

PERICOLO TERREMOTO
Questo è un edificio in muratura non rinforzato. 
Potresti non essere sicuro dentro o vicino ad un edificio 
in muratura non rinforzato durante un terremoto.


Bene, in Italia oltre agli edifici in muratura "non sicuri" abbiamo anche molti edifici in cemento armato o in acciaio progettati senza alcun criterio antisismico. Secondo una recente ricerca nei 648 comuni a più alto rischio sismico sono più di 550mila. Quindi, la prossima volta che portate il vostro bambino a scuola, entrate in un edificio pubblico, oppure semplicemente rientrate a casa vostra dopo una dura giornata di lavoro pensate all'impatto psicologico del trovare, all'ingresso, un cartello del genere. 

Perché anche se non lo vedete, è come se ci fosse.

Ing. Braian Ietto


L'Italia condona, il terremoto no

Sottotitolo: "l'abusivismo va solo condannato"



Il terremoto di Ischia del 21 Agosto 2017 ha riportato nuovamente alla ribalta il tema dell’abusivismo e dell’illegalità. Se guardiamo un po’ di storia recente del belpaese vediamo purtroppo che di tragedie dovute ai terremoti ce ne sono state molte: San Giuliano di Puglia (2002), L’Aquila (2009), Emilia (2012), Centro Italia 2016 ed infine Ischia. Ci sono poi i danni e i morti dovuti a smottamenti, nubifragi o semplicemente a crolli dovuti a negligenza. Tutto ciò però non sembra aver minimamente intaccato l’abitudine Italica di fare le cose “liberamente” considerando norme e regole come perdite di tempo, fastidi, soldi buttati. Inutile girarci intorno, l’Italia è il Paese dell’arrangiarsi, del fare le cose un po’ come si vuole, il Paese dove ognuno pensa per se senza guardare al di là del proprio naso. In Italia essere “furbi” è considerato un pregio e non un difetto. A casa mia essere furbi è sinonimo di essere disonesti. Tutto questo è nel pensiero collettivo degli Italiani sopratutto perché il nostro è il paese dei Condoni. La storia insegna che chi sbaglia poi paga sempre di meno di quello che invece ha fatto tutto in regola, perché alla fine l’Italia è come una mamma troppo buona che perdona il figliolo discolo con una piccola ramanzina ma niente di più. “NO! no, così non si fa” dice ad alta voce, magari per farsi sentire da tutti, però allo stesso tempo poi passa al figlio la merenda più buona. Nel Paese dei Condoni tutto viene perdonato e quindi tutto è lecito. Chi segue le regole ci perde, sempre, questo è la triste realtà. Nella cultura Italica fare le cose a norma è una scelta non un obbligo ed è una scelta economicamente svantaggiosa.

I dati ISTAT parlano chiaro in Italia ogni 100 edifici autorizzati ce ne sono 20 abusivi. .






Il silenzioso grido di aiuto delle nostre case

Non è passata nemmeno una settimana dal crollo di Torre Annunziata costata la vita ad otto persone e già quasi non se ne sente più parlare.

Dopo ogni tragedia, come di consueto, c’è stato un gran parlare nei media, tanti si sono improvvisati esperti fornendo la propria opinione e la soluzione (come se fosse una cosa semplice) al problema della sicurezza degli edifici esistenti in Italia. Sempre come di consueto, a distanza di qualche giorno in pratica l’Italia se ne è già dimenticata, la tragedia di Torre Annunziata è già così lontana dalla mente degli italiani che giusto ieri 12 luglio è avvenuto il crollo di una facciata in un edificio in ristrutturazione a Torino senza che la notizia venisse fuori e fortunatamente (miracolosamente aggiungerei) senza altre vittime.

Prevenzione sismica: quello che abbiamo e quello che ci manca

Sottotitolo: "il terremoto non si può evitare, la tragedia si"

Ogni 4/5 anni avviene sul nostro territorio un evento sismico drammatico e, per qualche giorno, la sicurezza delle nostre strutture diventa un argomento di interesse per i media e per le persone. Ogni volta che questo succede rimango sbigottito nel vedere con quanta superficialità vengono sparate sentenze o soluzioni improbabili. Insomma, diventano tutti strutturisti per poi dimenticarsi di tutto poco dopo il terremoto.





Così ho deciso di dire anche io la mia, un piccolo pensiero sullo stato dell’Ingegneria Sismica in Italia:

Siamo complici del nostro declino

Sottotitolo: "semplici regole per essere bravi professionisti e dare il buon esempio"


E’ da tempo che voglio dire la mia opinione sullo stato della libera professione e la chiacchierata con un lettore (che ringrazio) mi ha dato l’impulso decisivo per mettermi a scrivere. Prima di partire ci tengo a fare una piccola premessa: in questo mio pensiero mi vedo costretto a generalizzare ma voi non siate permalosi e fate un po’ di autocritica costruttiva. Sappiate che fortunatamente mi capita di conoscere in continuazione persone e professionisti validi che mi rendono orgoglioso di essere loro collega e che mi riempono di fiducia nel futuro. Ma andiamo con ordine, la situazione è critica: pochi lavori, retribuiti male e con pagamenti non garantiti, burocrazia, responsabilità infinite e tante altre problematiche. Queste cose sono tutte vere ma non sono una scusa valida per non fare del nostro meglio: non sopporto i colleghi che si piangono addosso o, ancora peggio, pretendono determinati trattamenti solo grazie al proprio titolo di studio. 

L'Ordine degli Ingegneri di Milano contro le NTC08

Dopo quasi 3 anni dall'entrata in vigore delle Norme Tecniche delle Costruzioni 2008 e la relativa Circolare esplicativa N°617 del 02/02/2009 l'Ordine degli Ingegneri di Milano prende una posizione mettendo in luce i problemi dell’attuale normativa. In questo articolo voglio semplicemente citare l’intero testo della denuncia fatta dalla Commissione Strutture dell’Ordine di Milano, condivisibile o meno è comunque molto interessante. Vorrei sentire i vostri pareri, io ho una mia opinione e sarebbe interessante avviare una discussione.

NTC 2008. Aggiornamento possibile, ma………


1 Premessa
I professionisti che fanno parte dell'Ordine degli Ingegneri di Milano intendono con questo documento porre in rilievo le numerose criticità legate alla emissione del D. M. 14 Gennaio 2008 e della relativa Circolare 2 Febbraio 2009, n° 617 C.S.LL.PP. (d'ora in avanti NTC 2008 e Circolare, rispettivamente). Per prima cosa è bene rilevare che l'Ordine di Milano considera indefettibile l'aggiornamento professionale e che ogni nuova edizione delle norme tesa a migliorare la progettazione e la verifica delle strutture è non solo benvenuta, ma sollecitata ed auspicata, posto che siano rispettati i requisiti minimi che un testo normativo deve avere. Dunque quanto sarà qui esposto non ha come obiettivo il rallentamento della diffusione di procedure di calcolo più moderne, né un abbassamento del livello delle verifiche e delle procedure di controllo: al contrario, lo scopo è quello di rendere applicabili e ben note procedure di progettazione, di calcolo e di controllo che siano efficaci ed effettivamente
applicabili. Quanto elencato nel seguito è pertanto la sintesi dell’esperienza sviluppata durante più di venti giornate di corsi di aggiornamento e approfondimento delle NTC 2008, organizzate, del corso del 2010, dalla Commissione Strutture dell’Ordine di Milano, con la partecipazione 
di più di 500 ingegneri.

I principali eventi sismici che hanno coinvolto i Comuni di Lucca e Pisa

Sottotitolo: "Un terremoto non è evitabile, il disastro invece si. L’unica difesa è la prevenzione."


Recentemente ho fatto una ricerca storica dei principali terremoti che hanno coinvolto il Comune di Lucca ed il Comune di Pisa tramite il Database DBMI04 del Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Nel database, che permette la consultazione per terremoto o per località, sono raccolti i principali eventi sismici dall’anno 217 A.C. al 2004. Per ogni terremoto è possibile conoscere l’epicentro, la data, l’intensità massima Ix e quella nel sito di interesse Is espressa secondo la scala Mercalli-Cancani-Sieberg (MSC) ed infine la Magnitudo Momento Mw.

Principi base della progettazione sismica



  • Semplicità strutturaleassicura l'esistenza evidente di percorsi diretti di trasmissione delle forze sismiche;
  • Uniformità e simmetria: la struttura in questo modo avrà una distribuzione di forze uniforme evitando eccentricità e concentrazioni di sforzi e richieste di duttilità;
  • Iperstaticità: la rindondanza aumenta le capacità di ridistibuzione di una struttura;
  • Resistenza e Rigidezza flessionali secondo due direzioni ortogonali: buon comportamento per qualunque direzione del sisma
  • Buona rigidezza torsionale: ricude gli spostamenti differenziali
  • Resistenza e Rigidezza del solaio nel piano: assicura capacità di ridistribuzione delle forze sismiche sugli elementi in proporzione alle rigidezze;
  • Fondazione adeguate: uniforme azione sismica e protezione dai cedimenti differenziali.

Resistenza caratteristica a compressione del calcestruzzo

Sottotitolo: "Normativa vs Scienze delle Costruzioni"

Uno degli aspetti che mi ha colpito maggiormente una volta usciti dall'università è la differenza che c'è (a volte) tra fare una cosa giusta, cioè seguendo le regole della scienza, e fare una cosa "a norma" cioè seguendo alla lettera le normative. Prendiamo ad esempio la resistenza a compressione del calcestruzzo: se noi prendiamo due provini di calcestruzzo con la stessa area ma di sezioni diverse uno di forma quadrata e uno circolare e li sottoponiamo a compressione monoassiale troveremo che le resistenze sono diverse.
Questo perché, anche se nella teoria delle scienze delle costruzioni dovremmo avere la rottura omogenea della sezione (una sorta di esplosione del calcestruzzo), nella pratica il provino si rompe con forma doppiamente conica rovescia questa differenza è dovuta dall'effetto di confinamento che esercitano le due piastre di contatto del macchinario di prova. Quindi non riusciamo a realizzare una vera prova monoassiale bensì triassiale e quindi la resistenza a compressione del calcestruzzo è ampliata dall'effetto befenico del confinamento.
Essendo la superficie di contatto nel provino cubico maggiore, maggiore è la forza che devo esercitare per romperlo in confronto ad un provino cilindrico.
prova a compressione monoassiale