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Il legno negli edifici storici

Sottotitolo: "Solai, coperture e controsoffitti"

Articolo del Dott. Forestale Massimiliano Lenzi

E’ ormai noto che il legno presenta caratteristiche fisico-meccaniche tali da poter essere inserito tra i materiali da costruzione maggiormente impiegati: è infatti leggero, ottimo rapporto peso/prestazioni, è durabile, se utilizzato con idonei accorgimenti e resistente al fuoco. In Italia il legno è stato utilizzato sin dall'antichità essenzialmente per la realizzazione di strutture portanti, quali solai e coperture. Ulteriori impieghi del legno si ritrovano nelle fondazioni di edifici sottoforma di pali, nelle strutture in elevazione come le pareti e i pilastri, nelle cupole e nei controsoffitti, questi ultimi ampiamente diffusi nel nostro Paese. Esistono inoltre anche opere architettoniche più complesse come le costruzioni abitative realizzate dai Walser, popolazione di origine germanica insediata tra il XIII e il XVIII secolo in Piemonte e in Valle d’Aosta, il Ponte Vecchio a Bassano del Grappa, progettato da Palladio, fino ad arrivare a strutture più particolari e recenti come le montagne russe (wooden roller coaster) diffuse in America, Europa e fino al 2007 anche in Italia, nel parco divertimenti di Mirabilandia a Ravenna. Infine, l’impiego del legno lamellare ha permesso la realizzazione di opere di alto valore ingegneristico e architettonico non concepibili con l’utilizzo del legno massiccio. In questo articolo verranno trattati, senza pretese esaustive, i solai, le coperture e i controsoffitti presenti all'interno degli edifici storici.

L'incredibile consolidamento del Tabernacolo di Provo, Utah

Sottotitolo: "Come sostenere pareti da 3100 tonnellate su pali lunghi 13 metri"

The Provo Tabernacle nello Utah negli Stati Uniti è stato quasi distrutto da un incendio nel dicembre 2010. Per salvaguardare quel pezzo di storia di 130 anni, invece di demolire completamente l'edificio è stato scelto di salvare le pareti esterne, sospendendole con pali di acciaio lunghi circa 13 metri con un intervento spettacolare che ha dell'incredibile.



la Storia del ponte Real Ferdinando sul Garigliano

Sottotitolo: "”Lassate fa o’ guaglione”
a cura di Alfonso Grasso

Nel febbraio del 1828 Francesco I di Borbone incarica l’ingegnere di stato Luigi Giura di provvedere alla costruzione di un ponte sospeso in ferro sul Garigliano; all’epoca già ne esistevano degli esemplari del genere in Inghilterra, Francia ed Austria. Il Giura pertanto iniziò un viaggio di studio per osservare, studiare e disegnare (non esisteva la fotografia) i progetti dei ponti già esistenti ed il 14 aprile 1828 era già in grado di presentare il suo elaborato completo e dettagliato in tutte le sue parti compresi rilievi, i sondaggi del terreno ed il costo totale (chiavi in mano). Approvato dalla Direzione Nazionale delle strade e dei ponti, il re comandò l’avvio immediato delle gare di appalto che dovevano essere rigorosamente limitate a ditte e materiali delle Due Sicilie.

La costruzione della Torre Eiffel – Seconda parte: la costruzione

Dopo aver parlato di Gustave Eiffel nella prima parte dell’articolo in questa seconda parte parliamo della costruzione della torre.

La struttura della torre
Partendo dall’alto 4 pilastri scatolari a profilo quadrato scendono quasi in verticale fino al 2° livello a 116 metri di altezza; questi quattro pilastri sono collegati con delle diagonali reticolari che fanno da controvento. Nel punto più alto la torre arriva ad avere un lato di soli 10 metri. Partendo dal secondo livello 2 pilastri secondari posizionati al centro dei lati della torre si incontrano ad un livello intermedio, dove i due ascensori interni che trasportano i visitatori dal 2° livello alla cima della torre si fermano e fanno trasbordare i passeggeri dall’ascensore inferiore a quello superiore.
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La costruzione dei pilastri di sommità

La costruzione della Torre Eiffel - Prima parte: Il costruttore

Gustave Boenickhausen-Eiffel, nato a Digione il 15 dicembre 1832, era un tipico francese appartenente alla borghesia. Si laureò brillantemente in ingegneria chimica alla E'cole Centrale e, finiti gli studi, andò a lavorare presso la fabbrica di aceto di suo zio che, fortunatamente, fallì. Eiffel divenne così un ingegnere strutturista e, nel 1867 aprì la sua acciaieria. Oltre alla carriera di costruttore si occupò di prove sperimentali sulle travi reticolari, partecipando alla realizzazione, come tecnico collaboratore, della galleria circolare per l'Esposizione parigina del 1867. Eiffel non era particolarmente brillante nei comportamenti o dei discorsi, era una persona sicura, metodica, calma ed introversa, con la tranquillità tipica del matematico che si analizza il problema sicuro poi del risultato della soluzione.
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un ritratto di Gustave Eiffel

I problemi di risonanza del Millennium Bridge di Londra

Sottotitolo: “Ecco il motivo per cui i militari quando attraversano un ponte rompono il passo!”


Il Millennium Bridge di Londra è un ponte pedonale in acciaio che attraversa il fiume Tamigi unendo la zona di Bankside con la City. L'estremità sud del ponte si trova vicino al teatro Globe, alla Galleria di Bankside e alla galleria d'arte moderna Tate. L'estremità nord del ponte arriva vicino alla City of London School e si situa giusto sotto la cattedrale di St Paul.

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Il Millennium Bridge

La torre pendente di Pisa

Pisa vanta una bellissima piazza (e credetemi, essendo lucchese dirlo mi costa e non poco!), è circondata dalla cattedrale, dal battistero e dalla famosa torre pendente, completamente rivestita da marmo bianco nel tipico stile romanico pisano.
Come non ricordare che Galileo Galilei, prima studente e poi professore all'università di Pisa dimostrò che la velocità di due corpi che cadono per l'azione della gravità è indipendente dal loro peso. Lo dimostrò facendo cadere delle palle di legno e di ferro dalla cima della torre che a quei tempi era già inclinata verso sud con un fuori piombo della sommità di circa 4,5 metri.

Lo stadio comunale "Artemio Franchi" di Pierluigi Nervi

Lo stadio comunale G.Berta (ribattezzato successivamente Artemio Franchi) è stata la prima grande opera di Pierluigi Nervi a ricevere consensi dalla critica nazionale ed internazionale. La snella ed elegante pensilina della tribuna e la famosa scala elicoidale rappresentano un simbolo delle costruzioni in cemento armato che erano, a quei tempi, ancora tutte da esplorare. 


Particolare della scala elicoidale

Archi e Volte - Cenni Storici e Funzionamento








“L'arco è una costruzione nata da due debolezze dalla cui unione risulta una grande forza” Leonardo da Vinci





Cenni storici
Prima che fossero inventati acciaio e cemento armato per coprire luci orizzontali si potevano utilizzare travi in legno o strutture curve in pietra o mattoni. Le prime però non garantivano luci di grossa portata (lo sviluppo delle prime strutture reticolari che ovviavano a questo problema, le capriate, avviene nelle chiese paleocristiane, quindi solo dopo la nascita di Cristo) e poi con le tecnologie dell'epoca non potevano sopravvivere al tempo e al fuoco. Nasce così l'arco in muratura.


A lungo si è ignorato il funzionamento statico di esso, scoperto di fatto solo nell'800, quando la scienza delle costruzioni aveva raggiunto la sua maturità. Dell'arco e delle dimensioni da assegnare per evitare il crollo parlano tutti i trattatisti, da Vitruvio fino all'Alberti, il quale ipotizza la genesi dell'arco a partire da due travi inclinate accostate, tra le quali ne viene posta una orizzontale. Leonardo nei Codici di Madrid è il primo a studiare l'arco come struttura: determina il peso di ciascun concio sul piano inclinato che lo sostiene e studia le fratture che si generano e il meccanismo di collasso. De la Hire nel 1684 formula la prima teoria per il calcolo degli archi che tuttavia trascura l'attrito tra i conci. È Coulomb che introduce nel 1776 l'attrito. Nell'800 il dibattito si fa sempre più ricco di interventi, con l'introduzione dei nuovi materiali e di nuovi concetti. Risale al 1840 il metodo di calcolo degli archi in muratura che tutt'oggi si utilizza vale a dire il metodo di Mery.

Il mulino del paese abbandonato sul Turrite Cava

Nel Comune di Lucca, a Fabbriche di Valico, salendo la strada comunale che costeggia il torrente di Turrite Cava si trova un piccolo ed antico villaggio abbandonato formato da qualche piccola abitazione ed un mulino.

Fabbriche di valico mulino abbandonato
Il borgo visto dalla strada comunale

Istituto del Mondo Arabo a Parigi

L’Istituto del Mondo Arabo IMA (Institut du Monde Arabe in francese), è situato nel pieno centro di Parigi, nel V Arrondissement. Aperto al pubblico dal dicembre 1987, è stato progettato dall’architetto Jean Nouvel e dal Architecture-studio che hanno voluto realizzare connubio tra la cultura araba e cultura occidentale.
La costruzione di quest'edificio pur essendo iscritto nella politica dei grandi lavori voluti da François Mitterrand è stato deciso sotto il settennato di Valery Giscard di Estaing nel 1973 con la volontà di migliorare le relazioni diplomatiche tra la Francia ed i paesi arabi.
La facciata settentrionale che si affaccia sulla Parigi storica, la facciata meridionale riprende i concetti storici della geometria ed architettura araba con 240 moucharabieh (Musharabie in italiano) formati da diaframmi. Questi diaframmi si aprono o chiudono a seconda della luce che batte sulla facciata regolandone il passaggio all’interno dell’edificio.

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una vista di insieme della facciata settentrionale

Toiano

Toiano è un antico borgo nel comune di Palaia, in provincia di Pisa. Le sue origini risalgono all'alto medioevo, e la struttura del paese resta quella di un castello a cui si accede tramite un ponte. Il paese, fino ad un paio d’anni fa è stato disabitato, è stato recentemente ristrutturato in alcune parti ed alcune famiglie ora ci abitano in pianta stabile. Toiano è stato segnalato al FAI (Fondo per l'Ambiente Italiano) nel censimento dei luoghi del cuore da salvare. È situato in una zona di notevole interesse paesaggistico, tra l'area palaiese e quella volterrana, tra le morbide verdi colline pisane e i calanchi di sabbia che sconfinano nelle balze della zona intorno a Volterra.

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Una vista di insieme del borgo


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La chiesa sconsacrata


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I resti di una porzione di un edificio
   
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Le mura antiche del borgo
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Un altra immagine dei resti delle mura antiche


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Il crollo di una porzione di edificio mette a nudo l'orditura caotica delle pareti
Il crollo di alcuni edifici del borgo mettono in evidenza la povertà delle murature: caotiche, a sacco (muro di fronte) o a tre paramenti aderenti non connessi (muro visto in sezione) ed il legante,di scarsissima qualità, che si sbriciola al tatto.
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Un particolare dell'orditura caotica dei muri
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Una volta a botte sottile parzialmente crollata


Nella foto soprastante si vede una piccola volta a botte a foglio, tipica dell'architettura toscana. Interessante notare quant'è ribassata la volta e come si sia utilizzato per riempimento dei rinfianchi terra e materiali di scarto incoerenti.


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Particolare di un architrave con archetto di scarico

Dalla foto soprastante si vede come, grazie all'arco di scarico, sull'architrave in pietra grava il solo carico dei pochi mattoni tra lo stesso architrave ed i mattoni disposti a capanna.

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Tipico tetto in coppi ed embici

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Una vista della valle dal borgo di Toiano (HDR)


A presto, Braian.

L’isola di Pianosa

Pianosa, in epoca romana,  era chiamata Planasia. Luogo di deportazione, qui fu esiliato nel 6-7 d.C. Agrippa Postumo, nipote ed ex-erede di Augusto. Agrippa rimase sull'isola fino al 14, anno in cui fu giustiziato. Fra le costruzioni d'epoca antica sono visibili, fra gli altri, i ruderi di una villa romana e un sistema di catacombe scavato su due livelli. La villa romana, parzialmente conservata, è conosciuta appunto col nome di Villa di Agrippa o Bagni di Agrippa, dal nome del nipote di Augusto. Lo stile architettonico e le tecniche di costruzione suggeriscono effettivamente che la villa sia stata edificata sul finire del I secolo a.C. e abbandonata nel corso del I secolo d.C.
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Vista panoramica del porto antico
Nel 1858 viene istituita dal Granducato di Toscana "la colonia penale agricola della Pianosa" e furono inviati sull'isola i condannati destinati ad occuparsi dei lavori nei campi. Vi fu detenuto nel 1932 anche il futuro presidente della Repubblica Sandro Pertini, incarcerato per motivi politici.

In epoca moderna l'isola è nota per aver ospitato un penitenziario di massima sicurezza, dove erano detenuti soprattutto pericolosi esponenti della mafia e appartenenti a organizzazioni terroristiche. La zona di massima sicurezza, denominata "Agrippa", fu voluta dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Tra gli altri, vi vennero rinchiusi personaggi come Francis Turatello, Pasquale Barra e Renato Curcio. Dobbiamo anche ricordare il lavoro duro e difficile degli allora Agenti di Custodia, molti dei quali furono vittime di aggressioni da parte dei carcerati.


Il carcere, chiuso dopo 140 anni nell'agosto 1998, ha contribuito a conservare l'ambiente naturale marino e terrestre. Attualmente l'isola non è permanentemente abitata, se non per pochi detenuti semiliberi che lavorano alla manutenzione dell'esistente e alcuni agenti di polizia penitenziaria, circa una decina in tutto.

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Il Palazzo della Specola
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Porta sulle mura del porto antico
 
pianosa porto vecchio
Altra vista del porto antico

Lunghe le strade dell’isola ci sono splendidi muri a secco a sacco costruiti con blocchi di arenaria abilmente squadrati e riempiti con i sassi tolti dai campi durante il loro dissodamento.
pianosa - muro a secco a sacco
Muro a secco a sacco in arenaria squadrata
pianosa torre sopra l'antico ingresso al carcere
Torre sopra il vecchio ingresso al carcere
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Il sanatorio di punta Marchese


Forte Teglia

Il Forte Teglia è un complesso fortificato situato sull'Isola di Pianosa, nel territorio comunale di Campo nell'Elba, in provincia di Livorno. La sua ubicazione è all'interno dell'abitato di Pianosa Isola, su un modesto sperone che chiude a ovest il Porto Vecchio di Pianosa e ad est il moderno approdo. Assieme al Palazzo della Specola e alle cortine murarie merlate, costituiva una delle strutture a protezione dell'antico porto di Pianosa.


L'imponente complesso venne fatto costruire da Napoleone Bonaparte su progetto dell'ingegner Ponticelli, divenendo una struttura strategica per il controllo dell'isola che era contesa in quel periodo tra Francesi ed Inglesi.

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Forte teglia 1

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Forte Teglia 2
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Forte Teglia 3

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Forte Teglia 4

Pianosa è un posto meraviglioso dove natura e storia si incontrano. Purtroppo da quando è stato chiuso il carcere il degrado sta distruggendo un patrimonio inestimabile della nostra storia, per saperne di più vi invito tutti a visitare questo interessantissimo sito:


A presto, Braian.

Riferimenti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_di_Pianosa_(Toscana)

Il Ponte del Diavolo

La leggenda del ponte del Diavolo (Ponte della Maddalena)
Ponte realizzato secondo il volere della contessa Matilde di Canossa (1046-1115) , si tratta di una costruzione dall’architettura particolare e dalla complessa tecnica di realizzazione , l’aspetto attuale è dovuto ad una parziale ricostruzione ordinata dal signore di Lucca Castruccio Castracani (1281-1328) , il ponte è situato a Borgo a Mozzano e ne è diventato l’emblema nel mondo. La Sua forma a “ schiena d’asino “ unisce le due sponde del fiume serchio, grazie all’ausilio di due archi asimmetrici,la sua particolare struttura ha dato origine alla leggenda dalla quale ne deriva il nome “ Ponte del Diavolo “ . Si narra che l’architetto responsabile della sua costruzione non riuscendo a completarlo nei tempi prestabiliti, e preoccupato dalle conseguenze che ciò avrebbe comportato, scese a patti con il diavolo barattando l’anima di colui che avrebbe attraversato il ponte per primo con la fine dei lavori. Il diavolo durante la notte terminò l’opera e si mise in attesa per riscuotere il suo compenso, ma l’architetto in preda a una crisi di coscienza confesso la sua malefatta ad un prete che gli consiglio di rimediare con uno stratagemma. Il ponte fu inaugurato il giorno successivo con tutti gli onori del caso , ma con sorpresa di tutti il primo ad attraversarlo non fu un uomo ma un porco, cosicché il diavolo beffato si dovette accontentare dell’anima della bestia e ritirarsi nelle acque del Serchio.
ponte del diavolo
 ponte del diavolo
 Ponte del diavolo
Ponte del diavolo HDR
PONTE DEL DIAVOLO HDR
PONTE DEL DIAVOLO HDR